Premessa

La cd “curva di Widmark” esprime l’andamento della concentrazione ematica di alcool etilico nel tempo dopo una singola assunzione. Secondo la teoria in esame, la concentrazione di alcol ha un andamento che cresce tra i 20 e i 60 minuti dall’assunzione per poi degradare.

La velocità di assorbimento dell’alcol non è costante, con la conseguenza che la pendenza della curva “in salita” può assumere diversi valori. In particolare, il picco ematico viene raggiunto in circa 5-10 minuti a stomaco vuoto e in circa 40 minuti a stomaco pieno.

La teoria in esame è sovente utilizzata nel tentativo di dimostrare che, al momento del sinistro, il conducente, sorpreso oltre i limiti consentiti dall’alcoltest, in realtà avrebbe potuto essere nel range non penalmente rilevante (o in una fascia di minore gravità). Vediamo cosa pensa la Cassazione di questa teoria in una decisione depositata una decina di giorni fa.

Il caso

La Corte di appello di Trieste ha confermato la sentenza del Tribunale di Udine che ha ritenuto l’imputato responsabile del reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato dall’orario notturno e dalla provocazione di incidente stradale. Intorno alle 0.30 del 01/04/2017, l’imputato veniva identificato dai Carabinieri perché, alla guida della sua autovettura, ne aveva perso il controllo, terminando la corsa contro il muro di cinta di un’abitazione. In evidente stato di ubriachezza, era sottoposto all’accertamento mediante etilometro il quale evidenziava valori oscillanti tra 2,19 g/I (alle ore 1.25) e 2,23 g/I (alle 1.35).

Avverso la sentenza di appello ricorre il difensore dell’imputato che solleva un unico motivo con cui deduce violazione di legge e vizio di motivazione con riferimento alla ritenuta attendibilità delle misurazioni mediante l’etilometro. La difesa avrebbe dimostrato, mediante gli elaborati tecnici del medico legale e dell’esperto di informatica e di sistemi elettronici, l’assoluta inattendibilità del risultato delle misurazioni del tasso alcolemico rilevato. Non si è, infatti, tenuto conto del fatto che, alla luce della c.d. curva di Widmark, era del tutto possibile che, circa un’ora prima dell’avvenuta misurazione, il tasso alcolemico dell’imputato fosse inferiore a quello oggetto di misurazione, se non, addirittura, sotto la soglia di 1,5 g/I.

La decisione

La Corte di Cassazione, Sezione Quarta Penale, con sentenza n.22492, depositata il 9 giugno 2022, rigetta il ricorso.

Il ricorso – esordisce la Suprema Corte – è inammissibile atteso che non si confronta con le puntuali motivazioni sviluppate nella sentenza impugnata e reitera le ragioni di gravame che sono state disattese dalla Corte territoriale, all’esito di puntuale esposizione dei fatti e corrette considerazioni in diritto, immuni da vizi di legittimità. Posto, infatti, che l’accertamento strumentale ha rilevato un tasso alcolemico essai elevato a distanza di circa 50 minuti dal coinvolgimento dell’imputato nel sinistro stradale, i Giudici di appello hanno rimarcato come tra la prima e la seconda misurazione – eseguite a distanza di dieci minuti l’una dall’altra – il tasso alcolemico fosse ancora in salita e, se pur non ancora completata la fase di assorbimento, sicuramente superiore, al momento del sinistro, a 1,5 gr./I: circostanza avvalorata sia dalla dinamica del fatto (fuoriuscita autonoma del veicolo dalla carreggiata ed urto contro un muretto posto “contromano”), sia dagli evidenti elementi sintomatici dello stato di ebbrezza, atteso che l’imputato barcollava, biascicava le parole e si reggeva a stento sulle gambe.  Del resto, come già più volte osservato da questa Corte Suprema, le tempistiche di assorbimento e di smaltimento delle sostanze alcoliche ingerite non sono elementi determinabili in astratto e validi per la generalità dei casi, ma, dato un andamento generale basato sulla nota “curva di Widmark” – secondo cui la concentrazione di alcol, in andamento crescente tra i 20 ed i 60 minuti dall’assunzione, assume un andamento decrescente dopo aver raggiunto il picco massimo di assorbimento in detto intervallo di tempo -, variano da soggetto a soggetto, dipendendo da numerosi fattori che sfuggono alla possibilità di astratta previsione.

Il commento

Decisione in linea con i precedenti e difficilmente confutabile, visto che i valori del tasso alcolemico, a distanza di 50 minuti dal sinistro, erano ancora in ascesa (e piuttosto elevati).

Diego Modesti

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